Fotografia di Larry Fink, Chairman e CEO di BlackRock

Chairman’s Letter Annuale di Larry Fink Agli Investitori

È il momento di ripensare la pensione

Quando è venuta a mancare mia madre, nel 2012, per mio padre è iniziato un rapido declino e mio fratello ed io ci siamo dovuti occupare delle bollette e delle finanze dei miei genitori.

Per cinquant’anni hanno avuto entrambi un ottimo posto di lavoro, ma non sono mai rientrati nella fascia di reddito più elevata. Mia madre insegnava inglese alla Cal Northridge, l’università statale della California, e mio padre aveva un negozio di scarpe.

Non so esattamente quanto guadagnassero all’anno, ma in dollari odierni non superavano probabilmente 150.000 dollari in due. Io e mio fratello siamo quindi rimasti sorpresi quando abbiamo scoperto quanto avevano risparmiato per la pensione, un ordine di grandezza superiore a quello che ci si aspetterebbe per una coppia con il loro reddito. E quando abbiamo finito di esaminare il patrimonio dei miei genitori, abbiamo capito il motivo: i loro investimenti.

Mio padre è sempre stato un investitore entusiasta, fu lui a incoraggiarmi a comprare il mio primo titolo azionario (un’azione dell’azienda chimica DuPont) quando ero ancora un adolescente. Mio padre investiva perché sapeva che qualsiasi cifra avesse investito nei mercati obbligazionari o azionari sarebbe cresciuta più velocemente che in banca. E aveva ragione.

Sono tornato indietro e ho fatto i conti. Se i miei genitori avessero avuto 1.000 dollari da investire nel 1960 e li avessero messi nell’S&P 500, al raggiungimento della pensione, nel 1990, quei 1.000 dollari sarebbero diventati quasi 20.000,1 più del doppio di quanto avrebbero guadagnato lasciandoli in banca. Mio padre è mancato pochi mesi dopo mia madre, a quasi novant’anni, ma entrambi avrebbero potuto continuare a vivere dignitosamente fino a cent’anni e oltre.

Perché vi parlo dei miei genitori? Perché analizzando le loro finanze ho capito qualcosa della mia carriera nel settore finanziario. Quando ho perso mia madre e mio padre ero già in BlackRock da quasi venticinque anni, ma quell'esperienza mi ha ricordato – in un modo nuovo e molto personale – perché io e i miei soci abbiamo fondato BlackRock.

Ovviamente eravamo imprenditori ambiziosi e volevamo costruire una società di grande successo, ma c’era in noi anche il desiderio di aiutare le persone ad andare in pensione come hanno fatto i miei genitori. Per questo abbiamo creato un asset manager, una società che aiuta le persone a investire nei mercati dei capitali, perché eravamo convinti che partecipare a questi mercati sarebbe stato fondamentale per costruirsi una pensione dignitosa e una sicurezza finanziaria. 

Credevamo inoltre che i mercati dei capitali sarebbero diventati una parte sempre più importante dell'economia globale: se un maggior numero di persone avesse potuto investirvi, si sarebbe creato un circolo economico virtuoso capace di alimentare la crescita di aziende e Paesi, generando ricchezza per altri milioni di persone.

I miei genitori hanno vissuto i loro ultimi anni con dignità e libertà finanziaria. Molte persone non hanno questa possibilità, ma potrebbero averla. Gli stessi mercati che hanno aiutato i miei genitori ai loro tempi possono aiutare altre persone oggi. Credo infatti che la capacità dei mercati dei capitali di generare crescita – e prosperità – si confermerà un trend economico dominante per il resto del XXI secolo.

Questa lettera cerca di spiegare il perché.

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Lavoravo in BlackRock da quasi 25 anni quando ho perso mia madre e mio padre, ma l'esperienza mi ha ricordato - in un modo nuovo e molto personale - perché io e i miei soci abbiamo fondato BlackRock.

Storia breve (e assolutamente incompleta) dei mercati dei capitali statunitensi

In finanza ci sono essenzialmente due modi per ottenere o far crescere il denaro. 

Uno è la banca, a cui storicamente ci si è sempre affidati per depositare i risparmi e ricevere gli interessi o per ottenere un mutuo per acquistare una casa o espandere un’attività. Ma nel tempo si è sviluppato un secondo canale di finanziamento, specialmente negli Stati Uniti, con la crescita dei mercati dei capitali: azioni, obbligazioni e altri titoli quotati in borsa.

L'ho vissuto in prima persona tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, quando ho partecipato alla creazione del mercato della cartolarizzazione dei mutui.

Prima degli anni Settanta, la maggior parte delle persone si assicurava un finanziamento per la propria casa come nel classico natalizio La vita è meravigliosa: attraverso la Building & Loan (B&L). I clienti depositavano i loro risparmi presso la B&L, essenzialmente una banca che poi, in un’altra veste, prestava quei risparmi sotto forma di mutui.

Nel film, e nella vita reale, tutto funziona bene finché la gente non inizia a fare la fila davanti alla banca per chiedere la restituzione dei propri depositi. Come spiegava Jimmy Stewart nel film, la banca non aveva i loro soldi, poiché erano vincolati nella casa di qualcun altro.

Dopo la Grande Depressione, le B&L si sono trasformate nelle Savings & Loans (S&L), che hanno vissuto la loro crisi negli anni Ottanta. Nel 1980, circa la metà dei mutui ipotecari in essere negli Stati Uniti era detenuta dalle S&L. La cattiva gestione del rischio e le pratiche di finanziamento poco rigorose hanno causato una valanga di fallimenti che sono costati più di 100 miliardi di dollari ai contribuenti statunitensi.2

Ma la crisi delle S&L non causò danni duraturi all'economia americana. Come mai? Perché mentre le S&L stavano crollando, si andava affermando un altro metodo di finanziamento, con i mercati dei capitali che fornivano una via per incanalare nuovamente i capitali verso i mercati immobiliari in difficoltà.

Parliamo della cartolarizzazione dei mutui.

Oltre a produrre i mutui, con la cartolarizzazione le banche potevano anche venderli, riuscendo quindi a gestire meglio il rischio nei loro bilanci e a disporre di capitale da prestare a chi volesse comprare casa, motivo per cui la crisi delle S&L non ha avuto ripercussioni gravi sulla proprietà abitativa in America.

Alla fine gli eccessi della cartolarizzazione dei mutui hanno contribuito al crollo del 2008 e la Grande recessione, a differenza della crisi delle S&L, ha danneggiato concretamente la proprietà abitativa negli Stati Uniti, tanto che il Paese non si è ancora ripreso del tutto. Ma la tendenza generale di fondo, l'espansione dei mercati dei capitali, è stata comunque molto utile per l'economia americana.

In effetti c’è una domanda che vale la pena porsi: perché gli Stati Uniti si sono ripresi dal 2008 più velocemente di quasi ogni altra nazione sviluppata?3

La risposta arriva in buona parte dai mercati dei capitali del Paese.

In Europa, dove gli asset erano custoditi prevalentemente in banca, le economie si sono bloccate perché le banche sono state costrette a ridurre i loro bilanci. Naturalmente anche le banche statunitensi hanno dovuto inasprire gli standard patrimoniali e ridurre i prestiti, ma poiché gli Stati Uniti disponevano di un pool secondario di denaro più solido, i mercati dei capitali, sono riusciti a riprendersi molto più rapidamente.

Oggi le azioni e le obbligazioni pubbliche forniscono oltre il 70% dei finanziamenti alle società non finanziarie negli Stati Uniti, più che in qualsiasi altro Paese al mondo. In Cina, ad esempio, il rapporto tra banche e mercato dei capitali è quasi invertito e le società cinesi si affidano ai prestiti bancari per il 65% dei loro finanziamenti.4

A mio parere, questa è la lezione più importante della storia economica recente: i Paesi che puntano alla prosperità non hanno bisogno solo di sistemi bancari forti, ma anche di mercati dei capitali solidi.

Questa lezione si sta ora diffondendo in tutto il mondo.

Replicare il successo dei mercati dei capitali americani

L'anno scorso ho viaggiato molto, sono stato in diciassette Paesi diversi dove ho incontrato clienti e dipendenti. Ho parlato anche con molti politici e capi di Stato e durante questi incontri i mercati dei capitali sono stati l’argomento di conversazione più frequente.

Sempre più Paesi riconoscono la forza dei mercati dei capitali americani e vogliono costruirne di propri.

Naturalmente i mercati dei capitali esistono già in molti Paesi. Nel mondo ci sono circa ottanta borse valori, da Kuala Lumpur a Johannesburg,5 ma nella maggior parte dei casi sono piuttosto piccole, con pochi investimenti. Non sono solide come i mercati statunitensi, ed è questo a cui aspirano gli altri Paesi.

In Arabia Saudita, ad esempio, il governo è interessato a creare un mercato per la cartolarizzazione dei mutui, mentre il Giappone e l'India vogliono offrire ai cittadini nuove soluzioni in cui investire i propri risparmi. Oggi i giapponesi li mettono prevalentemente in banca, mentre gli indiani li investono spesso in oro.

Quando sono stato in India a novembre, ho conosciuto politici che lamentavano la passione dei loro concittadini per l'oro. Questa materia prima ha realizzato performance inferiori rispetto al mercato azionario indiano, dimostrando di essere un investimento mediocre per gli investitori individuali. Né possiamo dire che gli investimenti in oro abbiano aiutato l'economia del Paese.

Confrontiamo per esempio l'investimento in oro con l'investimento in una nuova casa. Quando si acquista una casa, si crea un effetto moltiplicatore economico perché è necessario arredarla e fare dei lavori, c’è chi crea una famiglia e riempie la casa di bambini. Tutto questo genera attività economica. Anche quando si mettono i soldi in banca c'è un effetto moltiplicatore, perché la banca può usare quel denaro per finanziare un mutuo. Ma l'oro? Rimane fermo in una cassaforte. Può essere una buona riserva di valore, ma non genera crescita economica.

Questo è solo un piccolo esempio, ma sicuramente valido, di ciò che i Paesi vogliono ottenere con mercati dei capitali solidi (o meglio, di ciò che non possono realizzare senza).

Nonostante la tensione anticapitalistica che caratterizza la politica moderna, quasi tutti i leader mondiali riconoscono l'ovvio: nessun'altra forza puo' sollevare tante persone dalla povertà o migliorare la qualità della vita quanto il capitalismo. Nessun altro modello economico può aiutarci a realizzare le nostre più alte speranze di libertà finanziaria, sia per noi stessi che per il nostro Paese.

Ecco perché i mercati dei capitali saranno fondamentali per affrontare due delle maggiori sfide economiche della metà del XXI secolo.

  • La prima è dare a tutti la possibilità di avere ciò che i miei genitori hanno costruito nel tempo: una pensione sicura e meritata. È un obiettivo molto più difficile rispetto a trent’anni fa, e sarà ancora più arduo tra trent’anni. Le persone vivono più a lungo e avranno bisogno di più soldi. I mercati dei capitali possono fornirli, a patto che i governi e le società aiutino la gente a investire.
  • Una seconda sfida è rappresentata dalle infrastrutture. Come faremo a costruire l'enorme quantità di infrastrutture di cui il mondo ha bisogno? Con la decarbonizzazione e la digitalizzazione dell’economia, sta aumentando a dismisura la domanda di infrastrutture di ogni tipo, dalle reti di telecomunicazione ai nuovi modi di generare energia. In effetti, in quasi cinquant’anni di lavoro nella finanza, non ho mai visto una richiesta maggiore di infrastrutture energetiche. E questo perché molti Paesi hanno un duplice obiettivo: vogliono passare a fonti di energia a basse emissioni di carbonio e al tempo stesso raggiungere la sicurezza energetica. I mercati dei capitali possono aiutare i singoli Paesi a realizzare gli obiettivi energetici, compresa la decarbonizzazione, in modo conveniente.
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[La pensione] è una prospettiva molto più difficile di quanto non fosse 30 anni fa. E sarà una prospettiva ancora più difficile tra 30 anni.

‘The old age question’: Come possiamo permetterci di vivere più a lungo? 

L'anno scorso il Giappone ha raggiunto una pietra miliare a livello demografico. La popolazione sta invecchiando dall'inizio degli anni Novanta, con la diminuzione delle persone in età lavorativa e l'aumento del numero di anziani, ma il 2023 è stato il primo anno in cui il 10% della popolazione ha superato gli ottant’anni di età,6 rendendo il Giappone il “Paese più vecchio del mondo”7 secondo le Nazioni Unite.

Questo è uno dei motivi per cui il governo giapponese sta promuovendo gli investimenti per la pensione.

La maggior parte dei giapponesi tiene i risparmi previdenziali in banca, realizzando un tasso di interesse ridotto. Questa strategia poteva essere valida quando il Giappone soffriva di deflazione, ma ora l'economia del Paese si è risollevata e il NIKKEI ha superato per la prima volta i 40.000 punti questo mese (marzo 2024).8

Quasi tutti gli aspiranti pensionati non riescono ad approfittare della ripresa. Il Paese non ha avuto nulla che assomigliasse a un programma 401(k) fino al 2001, ma anche in seguito la percentuale di reddito che si poteva versare era piuttosto bassa. Per questo motivo, dieci anni fa il governo ha lanciato i Nippon Individual Savings Account (NISA) con l’obiettivo di promuovere maggiori investimenti nella pensione e ora sta cercando di raddoppiare le iscrizioni ai NISA. Lo scopo è raggiungere 34 milioni di investitori giapponesi entro la fine del decennio.9 Il governo giapponese dovrà quindi espandere i propri mercati dei capitali, che storicamente hanno visto partecipare pochissimi investitori individuali.

Il Giappone non è l'unico Paese che sta aiutando sempre più cittadini a investire per la pensione. BlackRock ha una joint venture, Jio BlackRock, con Jio Financial Services, società collegata dell'indiana Reliance Industries. Negli ultimi dieci anni l'India ha costruito un'enorme rete di infrastrutture pubbliche digitali che consente a quasi un miliardo di indiani di connettersi a qualsiasi servizio, dall'assistenza sanitaria ai pagamenti alla pubblica amministrazione, utilizzando lo smartphone. L'obiettivo di Jio BlackRock è utilizzare questa stessa infrastruttura per offrire investimenti previdenziali (e non solo).

Dopo tutto, anche l'India sta invecchiando. Tutto il mondo sta invecchiando, anche se a velocità diverse. Nel 2035, in Brasile, le persone che usciranno dalla forza lavoro inizieranno a essere più numerose di quelle che vi entreranno; il Messico raggiungerà il picco della forza lavoro entro il 2040, l'India intorno al 2050.

Con l'invecchiamento della popolazione, risparmiare per la pensione non è mai stato così urgente

Grafico: Percentuale della popolazione in età lavorativa a livello nazionale nel 2020

FONTE: Popolazione in età lavorativa (15-64 anni): “trend medio” Nazioni Unite10

Entro la metà del secolo, una persona su sei a livello mondiale avrà più di 65 anni, rispetto a una su undici nel 2019.11 Per sostenere queste persone, i governi dovranno dare priorità alla creazione di mercati dei capitali solidi come quelli statunitensi.

Ma questo non significa che il sistema pensionistico degli Stati Uniti sia perfetto, credo che nessuno lo pensi. Il sistema pensionistico americano ha bisogno quantomeno di essere modernizzato.

Ripensare la pensione negli Stati Uniti

L’esigenza è emersa con particolare evidenza lo scorso anno, quando l'industria biotecnologica ha sfornato una serie di nuovi farmaci in grado di allungare la vita. L'obesità, ad esempio, può togliere più di dieci anni all'aspettativa di vita di una persona, motivo per cui, secondo alcuni ricercatori, i nuovi farmaci come Ozempic e Wegovy non servono solo a perdere a peso, ma possono anche allungare la vita.12 Uno studio recente dimostra infatti che, in assenza di patologie gravi come l’infarto, la semaglutide, nome generico di Ozempic, può dare due anni di vita in più alle persone affette da malattie cardiovascolari.13

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Concentriamo una quantità enorme di energia per aiutare le persone a vivere più a lungo. Ma nemmeno una frazione di quello sforzo è spesa per aiutare le persone a permettersi quegli anni in più.

Questi farmaci rappresentano una grande svolta, ma sottolineano un frustrante paradosso: la nostra società impiega enormi energie per allungare la vita delle persone, ma non fa il minimo sforzo per aiutarle a potersi permettere quegli anni in più.

Non è stato sempre così. Se i miei genitori hanno potuto godere di una sostanziale sicurezza economica durante la pensione è stato anche grazie al CalPERS, il sistema pensionistico statale della California a cui era iscritta mia madre in quanto dipendente di un'università pubblica. Ma le iscrizioni ai sistemi pensionistici sono in calo in tutto il Paese dagli anni Ottanta.14 Il governo federale ha infatti dato priorità al mantenimento delle prestazioni per le persone della mia età (ho 71 anni), anche se questo potrebbe significare che la Social Security avrà difficoltà a soddisfare tutti i suoi obblighi quando i lavoratori più giovani andranno in pensione.

Non c'è da stupirsi che le generazioni più giovani, i Millennial e la Gen Z, siano così preoccupate per la loro situazione economica: sono convinte che la mia generazione, quella dei Baby Boomer, abbia pensato solo al proprio benessere finanziario a scapito di chi verrà dopo. E nel caso della pensione, hanno ragione.

Oggi, in America, il messaggio sulla pensione che governo e imprese trasmettono ai lavoratori è effettivamente questo: devi cavartela da solo. Ma prima che la mia generazione scompaia completamente dalle posizioni di leadership aziendali e politiche, abbiamo il dovere di cambiare questa situazione.

Ogni dieci anni circa, gli Stati Uniti si trovano ad affrontare un problema talmente rilevante e urgente da indurre i leader del governo e del mondo imprenditoriale a interrompere l'attività ordinaria, uscendo dai loro silos per sedersi intorno allo stesso tavolo e trovare una soluzione. Ho partecipato a qualcosa di simile dopo il 2008, quando il governo doveva trovare un modo per smaltire gli asset tossici derivanti dalla crisi dei mutui. Più di recente, gli amministratori delegati del settore tecnologico e il governo federale si sono riuniti per gestire le fragilità della catena di approvvigionamento dei semiconduttori in America. Dobbiamo fare qualcosa di simile anche per la crisi del sistema pensionistico. L'America deve impegnarsi in un’iniziativa generale e organizzata per garantire che le generazioni future possano vivere i loro ultimi anni con dignità.

Quale dovrebbe essere l’obiettivo di questo sforzo nazionale? Non ho tutte le risposte. Ma ho a disposizione alcuni dati e un abbozzo di idee nate dal lavoro di BlackRock. Perché il nostro core business è l’investimento pensionistico.

Oltre la metà degli asset gestiti da BlackRock è destinata al pensionamento.15 Aiutiamo circa 35 milioni di americani a investire per la vita dopo il lavoro,16 il che corrisponde a quasi un quarto dei lavoratori del Paese.17 Molti sono insegnanti, come lo era mia madre. BlackRock aiuta a gestire gli asset previdenziali di circa la metà degli insegnanti delle scuole pubbliche statunitensi.18 Questo lavoroe l’analoga attività che svolgiamo in tutto il mondo ci ha fornito qualche spunto su come si potrebbe dare avvio a un'iniziativa nazionale per modernizzare la pensione.

Pensiamo che il confronto inizi analizzando questa sfida attraverso tre lenti diverse.

  • Qual è il problema dal punto di vista di un lavoratore, che, ad oggi,sta ancora cercando di risparmiare per la pensione?
  • E se una persona è già in pensione? Dobbiamo considerare il problema dal punto di vista del pensionato, un individuo che ha già risparmiato abbastanza per smettere di lavorare, tuttavia teme che i suoi soldi possano finire.
  • Ma anzitutto è importante guardare al pensionamento in America come se avessimo in mano una mappa del Paese, per avere un quadro generale del problema, come farebbe un politico nazionale. Qual è il problema per la popolazione nel suo complesso? (È la questione demografica).
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[I giovani] credono che la mia generazione - i Baby Boomers - si sia concentrata sul proprio benessere finanziario a scapito di chi viene dopo. E nel caso della pensione, hanno ragione.

I dati demografici non mentono

C'è un detto molto diffuso nel mondo dell’economia: “Non si possono combattere le dinamichedemografiche”. Eppure, quando si tratta di pensione, gli Stati Uniti ci provano comunque.

Nei Paesi ricchi, la maggior parte dei sistemi pensionistici ha tre pilastri: il primo riguarda ciò che si investe personalmente (mio padre che metteva i suoi soldi nel mercato azionario), il secondo è rappresentato dai piani forniti dai datori di lavoro (la pensione CalPERS di mia madre) e il terzo è quello di cui parlano tanto i politici: la rete di sicurezza pubblica. Negli Stati Uniti, si tratta della Social Security.

Il meccanismo alla base della Social Security è ben noto: durante gli anni di lavoro il governo preleva una parte del tuo reddito, poi quando vai in pensione ti invia un assegno ogni mese. In realtà l'idea ebbe origine in Germania, prima della Prima Guerra Mondiale, poi quei piani di “assicurazione per la vecchiaia” si sono gradualmente diffusi nel corso del XX secolo soprattutto perché sensati da un punto di vista demografico.

Pensiamo a una persona che aveva 65 anni nel 1952, l'anno in cui sono nato io. Se non era già andata in pensione, probabilmente stava per smettere di lavorare.

Ma adesso pensiamo agli ex colleghi di quella persona, tutti i suoi coetanei con i quali era entrata nel mondo del lavoro negli anni Dieci del 1900. I dati indicano che nel 1952 la maggior parte di quelle persone non si stava preparando alla pensione perché era già deceduta.

È così che funzionava il programma di previdenza sociale: oltre la metà delle persone che avevano lavorato e versato contributi al sistema non ha vissuto abbastanza per andare in pensione e ricevere prestazioni dal sistema pensionistico.19

Oggi questi dati demografici non sono più rappresentativi della realtà, e ovviamente è una cosa meravigliosa. Dovremmo nutrire il desiderio che sempre più persone vivano più a lungo. Ma non possiamo trascurare l'impatto massiccio sul sistema pensionistico del Paese.

Non si tratta solo del fatto che in America ci sono più persone che vanno in pensione, ma anche della durata sempre più estesa del loro pensionamento. Oggi se sei sposato, e sia tu che il tuo coniuge avete più di 65 anni, c'è una probabilità del 50 percento che almeno uno di voi riceverà un assegno della Social Security fino all’età di novant’anni.20

Questa situazione sta mettendo a dura prova il sistema pensionistico degli Stati Uniti. La stessa Social Security Administration afferma che nel 2034 non sarà in grado di corrispondere per intero le prestazioni previdenziali dovute.21

Qual è la soluzione? Nessuno dovrebbe essere costretto a lavorare più a lungo di quanto desideri, ma trovo un po' assurdo che la nostra idea di riferimento per la giusta età pensionabile – 65 anni – risalga all'epoca dell'Impero Ottomano.

L'umanità è cambiata negli ultimi 120 anni e anche il nostro concetto di pensione deve cambiare.

Una nazione che ha ripensato la pensione è l'Olanda. Per continuare a sostenere il sistema pensionistico pubblico, gli olandesi hanno deciso più di dieci anni fa di aumentare gradualmente l'età pensionabile, che attualmente si adegua in automatico al variare dell'aspettativa di vita del Paese.22

Ovviamente, attuare questo orientamento altrove sarebbe un'impresa politica enorme. Ma il punto è che dovremmo iniziare a parlarne. Se le persone vivono normalmente più di novant’anni, quale dovrebbe essere l'età media di pensionamento?

O forse, anziché posticipare il momento in cui si inizia a ricevere la pensione, si può pensare a un'idea politicamente più appetibile: Come possiamo incoraggiare maggiormente chi vuole lavorare più a lungo, usando la carota invece del bastone? E se il governo e il settore privato trattassero gli ultrasessantenni come lavoratori a fine carriera con molto da offrire, anziché come persone che dovrebbero andare in pensione?

Per gestire “l'invecchiamento dell'economia”, il Giappone ha fatto proprio questo, trovando nuovi modi per aumentare il tasso di partecipazione alla forza lavoro. Negli Stati Uniti questo indicatore è in calo dai primi anni Duemila.23 Vale la pena chiederselo: come può l'America fermare (o almeno rallentare) questa tendenza?

Ancora una volta, non posso fingere di avere le risposte. Sebbene BlackRock aiuti milioni di persone ad andare in pensione, queste domande dovranno essere poste a una platea più ampia di investitori, pensionati, politici e altre figure rilevanti. Nei prossimi mesi BlackRock annuncerà una serie di partnership e iniziative finalizzate proprio a questo scopo e vi invito a partecipare.

Per i lavoratori, rendere l’investimento (quasi) automatico

Nell’indagine del Census Bureau degli Stati Uniti sulle finanze dei consumatori nel 2022, quasi la metà degli americani di età compresa tra i 55 e i 65 anni ha dichiarato di non avere un solo dollaro in un conto pensionistico individuale.24 Nessun risparmio per la pensione. Zero in un piano IRA o 401(k).

Perché? Il primo ostacolo all'investimento previdenziale è l'accessibilità economica.

Quattro americani su dieci non hanno 400 dollari da parte per affrontare un'emergenza come riparare l'auto o fare una visita in ospedale.25 Chi andrà a investire per ricevere una pensione tra trent’anni se non ha abbastanza soldi per l’oggi? Nessuno. Ecco perché la Fondazione di BlackRock, insieme a un gruppo di organizzazioni no profit, ha creato la Emergency Savings Initiative, un piano di risparmio per le emergenze che ha aiutato soprattutto gli americani a basso reddito a mettere da parte un totale di 2 miliardi di dollari in nuovi risparmi liquidi.26

Gli studi dimostrano che chi risparmia per le emergenze sarà per il 70% più incline a investire per la pensione.27 Ma è qui che i lavoratori incontrano un altro ostacolo: investire è difficile anche se te lo puoi permettere.

Nessuno nasce investitore. È importante dirlo a chiare lettere perché a volte, nel settore dei servizi finanziari, facciamo credere il contrario, lasciando intendere che risparmiare per la pensione possa essere semplice, un compito che chiunque può svolgere con un po' di pratica, come guidare la macchina per andare al lavoro: basta prendere le chiavi e mettersi al posto di guida. Ma finanziare la pensione non è così intuitivo. Per restare nell’analogia automobilistica, è come se qualcuno ti lasciasse davanti a casa un mucchio di pezzi del motore e parti di ricambio e ti dicesse: “Veditela tu”.

Noi di BlackRock abbiamo cercato di rendere più intuitivo il processo di investimento inventando prodotti più semplici come i fondi “target date”, che richiedono di prendere una sola decisione: in che anno si prevede di andare in pensione? Una volta scelta la “data obiettivo” (target date), il fondo adegua automaticamente il portafoglio, passando dalle azioni con rendimenti più elevati alle obbligazioni meno rischiose all'avvicinarsi del pensionamento.28

Nel 2023, BlackRock ha ampliato la propria gamma di ETF target date per facilitare l’acquisto anche da parte di chi non ha un datore di lavoro che offre un piano pensionistico. In America 57 milioni di persone, tra le quali agricoltori, lavoratori a chiamata, dipendenti di ristoranti, lavoratori autonomi, non hanno accesso a un piano a contribuzione definita.29 Per quanto l’offerta di prodotti di investimento migliori possa essere d'aiuto, ci sono dei limiti a ciò che può fare uno strumento come un fondo target date. Secondo i dati, la maggior parte delle persone ritiene infatti che quando si vuole investire per la pensione la parte più difficile sia iniziare.

In altri Paesi, le cose sono più semplici per i lavoratori part-time e a contratto. In Australia i datori di lavoro devono versare una parte del reddito di ogni lavoratore di età compresa tra i 18 e i 70 anni in un conto pensione, che poi appartiene al dipendente. La Superannuation Guarantee fu introdotta nel 1992, quando una crisi pensionistica sembrava ormai inevitabile. Trentadue anni dopo, gli australiani hanno probabilmente più risparmi pensionistici pro capite di qualsiasi altro Paese. L’Australia è il 54° Paese al mondo per numero di abitanti,30 ma è quarto in termini di dimensioni del sistema pensionistico.31

Naturalmente ogni Paese è diverso, quindi ogni sistema pensionistico sarà differente, ma l'esperienza australiana con i Supers potrebbe essere un buon modello di riferimento da studiare per i politici americani. Alcuni lo stanno già facendo: quasi venti Stati americani, tra i quali il Colorado e la Virginia, hanno istituito sistemi di pensionamento per tutti i lavoratori, come in Australia, anche se sono a chiamata o part-time.32

È un bene che i legislatori presentino diverse proposte di legge e che alcuni Stati diventino “laboratori di pensionamento”. Anche altri dovrebbero farlo. Potrebbero esserci enormi benefici per i singoli pensionati e questi nuovi programmi aiuterebbero probabilmente gli Stati Uniti a garantire la solvibilità a lungo termine della previdenza sociale. È quanto ha scoperto l'Australia che, con la Superannuation Guarantee, ha allentato le tensioni finanziarie del sistema pensionistico pubblico.33

E i lavoratori che invece hanno accesso al piano pensionistico del datore di lavoro? Anche loro hanno bisogno di sostegno.

Anche tra i dipendenti che hanno accesso ai piani del datore di lavoro, il 17% non vi si iscrive e gli esperti di previdenza ipotizzano che questa non sia una scelta consapevole. La gente ha semplicemente troppe cose da fare.

Sembrerà banale, ma anche quell'ora necessaria per cercare nella casella di posta elettronica del lavoro il link corretto al sistema pensionistico della propria azienda e poi selezionare la percentuale del reddito che si vuole destinare al piano pensione può essere un ostacolo insormontabile.

Ecco perché le aziende dovrebbero impegnarsi consapevolmente per verificare quale sia la loro opzione predefinita. L’iscrizione a un piano pensionistico avviene automaticamente oppure no? E a quanto ammonta la contribuzione se ci si iscrive automaticamente? Si tratta di una percentuale minima del reddito? Oppure il massimo?

Nel 2017 Richard Thaler, economista dell'Università di Chicago, ha vinto il premio Nobel per il suo lavoro pionieristico sui “nudge”, piccoli cambiamenti nelle politiche che possono avere un enorme impatto sulla vita finanziaria delle persone. Uno di questi è l’iscrizione automatica. Gli studi dimostrano che il semplice fatto di rendere automatica l'iscrizione aumenta di quasi il 50% la partecipazione ai piani pensionistici.34

Come nazione, dovremmo fare tutto il possibile per rendere l'investimento pensionistico più automatico per i lavoratori. Alcune ottime iniziative sono già in corso. L'anno prossimo entrerà in vigore una nuova legge federale che impone ai datori di lavoro che istituiscono nuovi piani 401(k) di iscrivere automaticamente i nuovi lavoratori, mentre centinaia di grandi aziende (tra cui BlackRock) hanno già intrapreso volontariamente questo passo.

Ma le aziende possono fare ancora di più per migliorare la vita finanziaria dei loro dipendenti, ad esempio mettendo a disposizione fondi di integrazione per i piani pensionistici e promuovendo una maggiore educazione finanziaria sull'enorme differenza, nel lungo periodo, tra versare una piccola percentuale del proprio reddito per la pensione rispetto alla percentuale massima. Penso inoltre che dovremmo semplificare il trasferimento dei risparmi 401(k) quando un lavoratore cambia lavoro. Ci sono numerose opzioni e dobbiamo esplorarle tutte.

Per i pensionati, aiutarli a “spendere” ciò che hanno risparmiato

Nel 2018 BlackRock ha commissionato uno studio su 1.150 pensionati americani che ha rivelato qualcosa di inaspettato, persino paradossale.

Secondo i dati dell’indagine, dopo quasi due decenni di pensionamento la persona media aveva ancora l'80% del denaro risparmiato prima di andare in pensione. Stiamo parlando di persone di età compresa verosimilmente tra 75 e 95 anni. Se avevano investito per la pensione, probabilmente disponevano di denaro più che sufficiente per il resto della loro vita. Eppure i dati hanno anche rivelato che erano preoccupate per le loro finanze. Solo il 32% ha dichiarato di sentirsi tranquillo a utilizzare i propri risparmi.35

Questo paradosso ha una spiegazione semplice: anche chi sa come risparmiare per la pensione, non sa ancora come utilizzare i propri risparmi.

Negli Stati Uniti, le origini di questo problema risalgono a più di quarant’anni fa, quando i datori di lavoro iniziarono a passare dai piani a prestazione definita – le pensioni – ai piani a contribuzione definita come i 401(k).

Per molti aspetti, le pensioni erano decisamente più semplici dei 401(k): lavoravi da qualche parte per venti o trent’anni, poi quando andavi in pensione ricevevi ogni mese un importo fisso, una prestazione definita.

Quando sono entrato nel mondo del lavoro, negli anni Settanta, il 38% degli americani aveva uno di questi piani a prestazione definita, ma nel 2008 la percentuale si era quasi dimezzata.36 Nel frattempo, la percentuale di americani con piani a contribuzione definita è quasi quadruplicata.37

Avrebbe dovuto essere una cosa positiva. A partire dai Baby Boomer, sempre meno lavoratori hanno trascorso l'intera carriera in un unico posto, pertanto c’era bisogno di un'opzione pensionistica che li seguisse da un lavoro all'altro. In teoria, i 401(k) dovevano servire proprio a questo. Ma non è andata così.

Chiunque abbia cambiato lavoro sa quanto sia poco intuitivo trasferire i propri risparmi previdenziali. Gli studi dimostrano infatti che circa il 40% dei dipendenti incassa il proprio piano 401(k) quando cambia lavoro, tornando al punto di partenza in termini di risparmio pensionistico.38

Il vero effetto negativo della contribuzione definita è stato quello di aver tolto ai datori di lavoro la maggior parte delle responsabilità pensionistiche, facendole ricadere sulle spalle dei dipendenti stessi. Con le pensioni tradizionali, le aziende avevano un obbligo molto chiaro nei confronti dei loro lavoratori e i soldi per le pensioni erano una passività finanziaria nel bilancio aziendale. Le società sapevano che ogni mese avrebbero dovuto versare un assegno a ciascuno dei propri pensionati. Ma i piani a contribuzione definita hanno messo fine a tutto questo, costringendo i pensionati a scambiare un flusso costante di reddito con un problema matematico impossibile.

Poiché i piani a contribuzione definita non forniscono in genere le istruzioni su quanto si possa ritirare ogni mese, i singoli risparmiatori devono accumulare un gruzzolo che poi spenderanno in un secondo tempo a un ritmo che dovrà durare per il resto della loro vita. Ma chi può sapere davvero fino a quando?

In poche parole, il passaggio dalla prestazione definita alla contribuzione definita è stato, per la maggior parte delle persone, un passaggio dalla certezza finanziaria all’incertezza finanziaria.

Per questo motivo, non appena abbiamo visto i dati che evidenziavano il nervosismo dei pensionati all’idea di spendere i loro risparmi, abbiamo iniziato a chiederci se c’era qualcosa che potessimo fare, per esempio sviluppare una strategia di investimento che offrisse la flessibilità di un investimento 401(k), ma anche la possibilità di disporre di un flusso di reddito prevedibile, simile a quello di una pensione.

A quanto pare è possibile: la strategia si chiama LifePath Paycheck™ e sarà lanciata nel mese di aprile.

Mentre scrivo, 14 sponsor di piani pensionistici hanno già intenzione di rendere disponibile la soluzione LifePath Paycheck™ a 500.000 dipendenti. Credo che un giorno sarà la strategia di investimento più utilizzata nei piani a contribuzione definita.

Stiamo parlando di una rivoluzione nel settore pensionistico. E anche se probabilmente si svilupperà negli Stati Uniti, alla fine anche altri Paesi beneficeranno di questa innovazione. Almeno lo spero. Perché sebbene la pensione sia soprattutto una sfida di risparmio, i dati parlano chiaro: è anche una sfida sul fronte della spesa.

Paura vs. Speranza

Prima di concludere questa sezione sul pensionamento, vorrei spendere qualche parola su uno dei maggiori ostacoli agli investimenti per il futuro. A mio parere il problema non è solo l’accessibilità economica o la complessità, e neppure il fatto che le persone siano troppo occupate per iscriversi al piano del proprio datore di lavoro.

Credo che a ostacolare gli investimenti per la pensione – o per qualsiasi altro scopo – sia soprattutto la paura.

A volte in finanza consideriamo la “paura” come un concetto vago ed emotivo, non come un dato economico concreto. Ma in realtà si tratta proprio di questo. La paura è un indicatore importante e spendibile quanto il PIL. In fondo, la decisione di investire (o di non investire) è solo una misura della paura, perché nessuno lascerà i propri soldi in un titolo obbligazionario o azionario per trenta o quarant’anni se teme che il futuro sarà peggiore del presente. Piuttosto si mettono i soldi in banca. O sotto il materasso.

Questo è ciò che accade in molti Paesi. In Cina, dove nuovi sondaggi indicano che la fiducia dei consumatori è scesa ai minimi degli ultimi decenni, i risparmi delle famiglie hanno raggiunto il livello più elevato mai registrato – quasi 20.000 miliardi di dollari – secondo la banca centrale.39 La Cina ha un tasso di risparmio pari al 30% circa: quasi un terzo di tutti i soldi guadagnati viene messo da parte sotto forma di liquidità, in caso di necessità per momenti di difficoltà futuri. Gli Stati Uniti, in confronto, hanno un tasso di risparmio a una sola cifra.40

Raramente l'America è stata timorosa: la speranza è sempre stata la più grande risorsa economica della nazione. La gente investe nei mercati americani per lo stesso motivo per cui investe in una casa o nella propria attività: perché crede che domani questo Paese sarà migliore di quanto non sia oggi.

Questa America grande e piena di speranza è quella che ho sempre conosciuto per tutta la mia vita, ma negli ultimi anni, specialmente con l’arrivo dei nipoti, ho iniziato a chiedermi se anche loro conosceranno questa versione dell'America.

Mentre concludevo questa lettera, il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo che ha attirato la mia attenzione: “The Rough Years that Turned Gen Z into America’s Most Disillusioned Voters” (Gli anni difficili che hanno trasformato la Gen Z negli elettori più disillusi d’America), con alcuni dati di forte impatto e davvero scoraggianti.

Nell’articolo si legge che dalla metà degli anni Novanta e per diversi anni del XXI secolo la maggior parte dei giovani, per la precisione circa il 60% degli studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori, era convinta che avrebbe conseguito una laurea, avrebbe trovato un buon lavoro e sarebbe diventata più ricca dei propri genitori. Erano ottimisti, ma dopo la pandemia questo ottimismo è crollato.

Rispetto a vent’anni fa, è aumentata del 50% la probabilità che l'attuale generazione di giovani americani arrivi a chiedersi se la loro vita abbia uno scopo. Quattro su dieci affermano che è “difficile avere speranza per il mondo”.41

Lavoro nel settore finanziario da quasi cinquant’anni e ho visto tantissimi numeri. Ma nessun dato mi ha mai preoccupato più di questo.

L’assenza di speranza mi preoccupa come CEO, come nonno, ma soprattutto come americano.

Se le generazioni future non nutrono speranza in questo Paese e nel loro futuro qui, gli Stati Uniti non perdono solo la forza che induce le persone a investire. L'America perderà ciò che la rende America. Senza speranza, rischiamo di diventare solo un altro luogo dove le persone valutano la struttura degli incentivi che hanno davanti e decidono che l’unica scelta possibile è quella sicura. Rischiamo di diventare un Paese in cui la gente tiene i soldi sotto il materasso e i sogni chiusi in camera da letto.

Come possiamo ritrovare la speranza?

Che si parli della pensione o di qualsiasi altro problema, questa è la prima domanda che dobbiamo porci, anche se sono il primo ad ammettere di non avere la soluzione. Guardo allo stato dell’America, e del mondo, e sono senza risposte come chiunque altro. C'è tanta rabbia e divisione, e spesso faccio fatica a venirne a capo.

Quello che so è che qualsiasi risposta deve partire dal coinvolgimento dei giovani. Gli stessi sondaggi che rivelano la loro mancanza di speranza indicano anche l’assenza di fiducia, più scarsa rispetto a tutte le generazioni precedenti, verso ogni pilastro della società: la politica, il governo, i media e le imprese. I leader di queste istituzioni (io sono uno di loro) dovrebbero mostrare empatia nei confronti delle loro preoccupazioni.

I giovani hanno perso la fiducia nelle generazioni precedenti. Spetta a noi fare in modo che la ritrovino. E forse non è una cattiva idea iniziare proprio dall’investire per i loro obiettivi a lungo termine, compresa la pensione.

Forse il modo migliore per iniziare a costruire la speranza è dire ai giovani: “Voi non avrete grandi speranze per il vostro futuro, ma noi sì. E vi aiuteremo a investire per realizzarle”.

 

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I giovani hanno perso fiducia nelle generazioni più anziane. È nostro compito riconquistarla. E forse investire per i loro obiettivi a lungo termine, inclusa la pensione, non è un cattivo punto di partenza.

Il nuovo piano infrastrutturale: acciaio, cemento, e collaborazione pubblico-privato

Ho iniziato a viaggiare a Londra negli anni Ottanta. All’epoca, chi poteva scegliere tra i due principali aeroporti internazionali della città – Heathrow o Gatwick – probabilmente sceglieva Heathrow. Oltre a essere più lontano dalla città, Gatwick versava in uno stato di relativo degrado.

Ma le cose sono cambiate nel 2009, quando l’aeroporto di Gatwick è stato acquistato da Global Infrastructure Partners (GIP). La società ha aumentato la capacità della pista e introdotto modifiche dettate dal buon senso, come i vassoi sovradimensionati per i bagagli che hanno ridotto i tempi dei controlli di sicurezza di oltre la metà.

“Il problema delle società di infrastrutture... è che molte di esse tendono a non concentrarsi sull’assistenza ai clienti”, ha dichiarato Bayo Ogunlesi, CEO di GIP, al Financial Times. GIP voleva trasformare Gatwick in qualcosa di diverso e in questo processo l'aeroporto è diventato un esempio di come saranno costruite e gestite le infrastrutture nel XXI secolo: con capitali privati.42

Negli Stati Uniti si tende a pensare alle infrastrutture come a un'opera pubblica, costruita con i fondi dei contribuenti. Ma per un motivo molto importante, di cui parlerò tra poco, non sarà questo il modo principale di costruire le infrastrutture a metà del XXI secolo.

Invece di attingere solo alle casse dello Stato per costruire ponti, reti elettriche e aeroporti, il mondo farà quello che ha fatto Gatwick.

Il futuro delle infrastrutture è nella collaborazione tra pubblico e privato.

Il debito conta

Con un valore di 1.000 miliardi di dollari, il settore delle infrastrutture è uno dei segmenti dei mercati privati che stanno crescendo più velocemente e questa espansione è determinata da alcune innegabili tendenze macroeconomiche.

Nei Paesi in via di sviluppo l’aumento della ricchezza alimenta la domanda di qualsiasi bene, dall'energia ai trasporti, mentre nei Paesi ricchi i governi devono costruire nuove infrastrutture e riparare quelle vecchie.

Persino negli Stati Uniti, dove l'amministrazione Biden ha trasformato in legge gli investimenti infrastrutturali generazionali, sono previsti ancora 2.000 miliardi di dollari per la manutenzione differita.43

Come pagheremo tutte queste infrastrutture? Il motivo per cui credo che dovrà esserci una combinazione di fondi pubblici e privati è che difficilmente i finanziamenti potranno provenire solo dal governo. Il debito è troppo elevato.

Dall'Italia al Sudafrica, molte nazioni hanno accumulato livelli di debito senza precedenti nella loro storia. Il debito pubblico è triplicato dalla metà degli anni Settanta, raggiungendo il 92% del PIL globale nel 2022.44 E in America la situazione è più urgente che mai. Dall'inizio della pandemia, gli Stati Uniti hanno emesso circa 11.100 miliardi di dollari di nuovo debito45 e l'importo è solo una parte del problema: c'è anche il tasso di interesse che il Tesoro deve pagare su questo debito.

Tre anni fa il tasso sui Treasury decennali era inferiore all’1%, ma nel momento in cui scrivo ha superato il 4% e questo aumento di 3 punti percentuali è molto pericoloso. Se i tassi attuali dovessero rimanere invariati, arriveremmo a mille miliardi di dollari in più di interessi nel prossimo decennio.46

Perché questo debito rappresenta un problema adesso? Perché storicamente l'America ha pagato il vecchio debito emettendo nuovo debito sotto forma di titoli del Tesoro. È una strategia praticabile finché la gente vuole comprare quei titoli, ma gli Stati Uniti non possono dare per scontato che in futuro gli investitori saranno disposti a comprare gli stessi volumi o ad accettare il premio che ricevono attualmente.

Oggi, circa il 30%47 dei titoli del Tesoro americano è nelle mani di governi o investitori stranieri. Questa percentuale è destinata a diminuire con il progressivo aumento dei Paesi che costruiscono un mercato dei capitali proprio e investono a livello nazionale.

I leader dovrebbero prestare maggiore attenzione alla crescita senza freni del debito americano. Si prospetta uno scenario negativo in cui l'economia americana inizia ad assomigliare a quella del Giappone tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni Duemila, quando il debito del Paese, superiore al PIL, portò a periodi di austerità e stagnazione. Un'America ad alto debito sarebbe anche un Paese in cui è molto più difficile contrastare l'inflazione, dato che i responsabili della politica monetaria non potrebbero alzare i tassi senza aumentare drasticamente il conto del servizio del debito, già insostenibile.

Ma una crisi del debito è inevitabile? No.

Sebbene la disciplina fiscale possa aiutare a contenere in qualche misura il debito, sarà molto difficile (sia dal punto di vista politico che matematico) aumentare le tasse o tagliare la spesa al livello necessario per ridurre in misura sostanziale il debito americano. Ma c'è un'altra via d'uscita oltre alla tassazione e ai tagli: la crescita. Se il PIL degli Stati Uniti crescesse in media del 3% (in termini reali, non nominali) nei prossimi cinque anni, il rapporto debito/PIL del Paese rimarrebbe al 120% – alto, ma ragionevole.

Sia chiaro: una crescita del 3% rappresenta un obiettivo molto arduo, soprattutto se si considera l'invecchiamento della forza lavoro del Paese. I responsabili politici dovranno rivedere le loro priorità. Non possiamo più considerare il debito come un problema da risolvere solo con le tasse e i tagli alla spesa. Gli sforzi dell'America in materia di debito devono invece concentrarsi sulle politiche a favore della crescita, che includono il ricorso ai mercati dei capitali per sviluppare uno dei migliori catalizzatori della crescita: le infrastrutture. Specialmente le infrastrutture energetiche

Pragmatismo energetico

Strade. Ponti. Porti. Aeroporti. Torri cellulari. Il settore delle infrastrutture è molto vasto, ma l’ambito in cui BlackRock vede probabilmente la maggiore richiesta di nuovi investimenti è quello delle infrastrutture energetiche.

Perché l'energia? Nel settore sono al contempo in atto due fenomeni.

Anzitutto la “transizione energetica”. Si tratta di una mega-forza, un importante trend economico trainato da nazioni che rappresentano il 90% del PIL mondiale.48 Dato che in molti luoghi l'eolico e il solare sono diventati più economici rispetto all'elettricità generata da combustibili fossili, sempre più spesso questi Paesi ricorrono alle energie rinnovabili.49 È anche un modo importante per affrontare il cambiamento climatico. Questo cambiamento, o transizione energetica, ha generato un effetto a catena sui mercati, creando rischi e opportunità per gli investitori, compresi i clienti di BlackRock.

Ho iniziato a scrivere della transizione nel 2020. Da allora, la questione è diventata più controversa negli Stati Uniti, ma al di fuori di questo dibattito molte cose sono rimaste invariate. Si continua a investire massicciamente nella decarbonizzazione. In Europa, ad esempio, il Net Zero rimane una delle principali priorità di investimento per la maggior parte dei clienti di BlackRock50 Ma ora la domanda di energia pulita è amplificata da un altro aspetto: l'attenzione alla sicurezza energetica.

I governi perseguono la sicurezza energetica fin dalla crisi petrolifera degli anni Settanta (e probabilmente fin dai tempi della rivoluzione industriale), pertanto non si tratta di un nuovo trend. Io stesso scrissi infatti ai nostri clienti, nella mia prima lettera sulla sostenibilità del 2020, che i Paesi avrebbero avuto ancora bisogno di produrre petrolio e gas per soddisfare il loro fabbisogno energetico.

Per essere sicuri dal punto di vista energetico, scrivevo allora, il mondo avrebbe dovuto “dipendere dagli idrocarburi per diversi anni”.51

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Sento sempre più leader parlare insieme di decarbonizzazione e sicurezza energetica sotto lo stendardo comune di quello che si potrebbe chiamare "pragmatismo energetico".

Poi, nel 2022, Putin ha invaso l'Ucraina. La guerra ha dato un nuovo significato all'idea di sicurezza energetica, interrompendo le forniture mondiali di petrolio e gas e provocando una massiccia inflazione energetica, soprattutto in Europa. Il Regno Unito, la Norvegia e i 27 Paesi dell'UE hanno dovuto spendere nel complesso 800 miliardi di euro per i bonus destinati al pagamento delle bollette energetiche.52

Questo è uno dei motivi per cui sempre più leader parlano al contempo di decarbonizzazione e sicurezza energetica, sotto l’unica bandiera di quello che viene definito “pragmatismo energetico”.

L'anno scorso, come ho detto, ho visitato diciassette Paesi e mi sono intrattenuto a lungo con i responsabili delle forniture energetiche domestiche e aziendali, dai primi ministri agli operatori delle reti, ascoltando discorsi diametralmente opposti a quelli spesso pronunciati dagli attivisti di estrema destra e sinistra, secondo i quali i Paesi devono scegliere tra energie rinnovabili e fonti tradizionali come petrolio e gas. Questi leader ritengono che il mondo abbia ancora bisogno di entrambe e sul tema dell’energia sono stati molto più pragmatici che dogmatici. Anche i più attenti al clima si sono resi conto che il percorso di decarbonizzazione a lungo termine continuerà, ancora per qualche tempo, a includere gli idrocarburi, sebbene in misura minore.

La Germania è un buon esempio di come il pragmatismo energetico sia comunque un percorso di decarbonizzazione. Il Paese figura tra i più impegnati nella lotta al cambiamento climatico e ha investito cifre enormi nell'energia eolica e solare, ma può capitare che non ci sia vento a Berlino e non splenda il sole a Monaco. E in questi periodi senza vento e senza sole il Paese deve fare ancora affidamento sul gas naturale per la "potenza distribuibile”. La Germania riceveva quel gas dalla Russia, ma ora deve rivolgersi altrove. Quindi sta costruendo ulteriori gasdotti per importare da altri produttori in tutto il mondo.53

Oppure pensiamo al Texas, che si trova ad affrontare una sfida energetica simile ma non a causa della Russia, bensì dell'economia. Il Texas è uno degli Stati che stanno crescendo più velocemente negli Stati Uniti54 e l'aumento della domanda di energia sta portando al limite la rete energetica locale ERCOT.55

Oggi il Texas utilizza il 28% di energia rinnovabile56, ilrispetto agli Stati Uniti nel complesso.57 Ma senza altri 10 gigawatt di energia distribuibile, che dovrebbero provenire in parte dal gas naturale, lo Stato potrebbe continuare a subire terribili blackout. A febbraio, BlackRock ha contribuito a convocare un vertice di investitori e politici a Houston per trovare una soluzione.

Il Texas e la Germania sono un ottimo esempio di cosa sia la transizione energetica. Già nel 2020 scrivevo che la transizione avrà successo solo se sarà “equa”. Nessuno sosterrà la decarbonizzazione se questo significa rinunciare a riscaldare la propria casa in inverno o a rinfrescarla d’estate. O se il costo per farlo è proibitivo.

Dal 2020, gli economisti hanno iniziato a usare termini migliori per descrivere cosa significhi effettivamente una transizione equa. Un concetto importante è il “premio verde”, il sovrapprezzo da pagare per “diventare verdi”, per esempio passando da un’auto a gas a un veicolo elettrico. Quanto più è basso il premio verde, tanto più equa sarà la decarbonizzazione, in quanto più accessibile dal punto di vista economico.

È qui che il potere dei mercati dei capitali può manifestare tutta la sua efficacia. Gli investimenti privati possono aiutare le compagnie energetiche a ridurre i costi delle loro innovazioni sfruttando gli effetti di scala a livello mondiale. L'anno scorso BlackRock ha investito in oltre una dozzina di questi progetti di transizione per conto dei propri clienti, collaborando con sviluppatori del sud-est asiatico per creare oltre un gigawatt di capacità solare (sufficiente ad alimentare una città) sia in Thailandia che nelle Filippine.58 Abbiamo inoltre investito nel Lake Turkana Wind Power, il più grande parco eolico dell’Africa situato in Kenya, che attualmente rappresenta circa il 12% della produzione di energia elettrica del Paese.59

Altre tecnologie sono ancora in fase iniziale, come la gigantesca batteria “a roccia incandescente” costruita da Antora Energy. La società riscalda blocchi di carbonio con energia eolica o solare durante le ore del giorno in cui l'energia rinnovabile è economica e abbondante. Queste “batterie termiche” raggiungono i 2.400 gradi Celsius e brillano più del sole.60 Il calore viene poi utilizzato per alimentare giganteschi impianti industriali 24 ore su 24, anche quando non c’è il sole o manca il vento.

BlackRock ha investito in Antora attraverso Decarbonization Partners, una partnership con la società di investimento Temasek. Il nostro finanziamento aiuterà Antora a crescere e a fornire ai clienti industriali energia a emissioni zero per un valore di miliardi di dollari61 (un giorno, le loro batterie termiche potrebbero contribuire a risolvere il problema dell'energia distribuibile che affligge il Texas e la Germania, ma senza emissioni di carbonio).

L'ultima tecnologia che vorrei illustrare è quella della cattura del carbonio. L'anno scorso, uno dei fondi infrastrutturali di BlackRock ha investito 550 milioni di dollari in un progetto chiamato STRATOS, che diventerà il più grande impianto di cattura diretta dell'aria al mondo quando la costruzione sarà completata nel 2025.62 Uno degli aspetti più interessanti del progetto riguarda chi sta costruendo l'impianto: Occidental Petroleum, la grande compagnia petrolifera texana. 

Il mercato dell'energia non è diviso come alcuni pensano, con una spaccatura netta tra i produttori di petrolio e gas da una parte e le nuove imprese di energia pulita e tecnologia climatica dall'altra. Molte società, come Occidental, fanno entrambe le cose, e questo è uno dei motivi principali per cui BlackRock non ha mai sostenuto il disinvestimento dalle compagnie energetiche tradizionali. Inoltre sono all’avanguardia nella decarbonizzazione.

Oggi BlackRock ha più di 300 miliardi di dollari investiti in compagnie energetiche tradizionali per conto dei suoi clienti e più della metà di questi (170 miliardi) sono negli Stati Uniti.63 Investiamo in queste società energetiche per un motivo molto semplice: sono i risparmi dei nostri clienti, se vogliono investire negli idrocarburi diamo loro tutte le opportunità per farlo, così come investiamo circa 138 miliardi di dollari in strategie di transizione energetica per i nostri clienti. Fa parte dell'essere un asset manager. Ci atteniamo ai mandati dei nostri clienti.

Ma quando si parla di energia, mi è chiaro il motivo per cui le persone hanno preferenze diverse. La decarbonizzazione e la sicurezza energetica sono i due trend macroeconomici che spingono la domanda di ulteriori infrastrutture energetiche. In alcuni casi sono trend concorrenti, in altri complementari, come quando la stessa batteria di nuova generazione che decarbonizza la rete elettrica può anche ridurre la dipendenza dall’energia estera.

Il punto è questo: la transizione energetica non procede in linea retta. Come ho già scritto molte volte, si muove in direzioni diverse e a ritmi differenti in diverse parti del mondo. Noi di BlackRock abbiamo il compito di aiutare i nostri clienti ad affrontare i grandi cambiamenti del mercato dell'energia, indipendentemente da dove si trovino.

La prossima trasformazione di BlackRock

Un modo per aiutare i clienti a orientarsi nel mercato in piena espansione delle infrastrutture è trasformare la nostra azienda. Ho aperto questa sezione parlando della società proprietaria dell'aeroporto di Gatwick, GIP. A gennaio, BlackRock ha annunciato l'intenzione di acquisirla.

Perché GIP? Il business infrastrutturale di BlackRock è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, ma ci siamo resi conto che per soddisfare la domanda dovevamo crescere ancora più velocemente.

Non sono solo i governi indebitati a necessitare di fonti di finanziamento alternative per le loro infrastrutture. Anche le aziende del settore privato ne hanno bisogno. In tutto il mondo c'è una vasta rete infrastrutturale controllata e gestita interamente da aziende private. Le torri cellulari sono un buon esempio, come anche le linee di trasporto che forniscono le materie prime alle aziende chimiche. Sempre più spesso, i proprietari di questi asset preferiscono avere un partner finanziario, piuttosto che iscrivere l'intero costo dell'infrastruttura in bilancio.

Stavo riflettendo su questo trend e ho chiamato un vecchio collega, Bayo Ogunlesi.

Entrambi abbiamo iniziato la nostra carriera nel settore finanziario presso la banca d'investimento First Boston, ma poi le nostre strade si sono divise: io ho perso 100 milioni di dollari con una serie di operazioni sbagliate alla First Boston e... beh, non c’è bisogno di sentire di nuovo questa storia. Ma è così che sono diventato pioniere (insieme ai miei partner di BlackRock) di una migliore gestione del rischio per i mercati del reddito fisso. Nel frattempo, Bayo e il suo team sono stati pionieri degli investimenti infrastrutturali moderni nei mercati privati.

Adesso vogliamo unire nuovamente le nostre forze, per offrire ai nostri clienti migliori opportunità di investimento nelle infrastrutture che mantengono le luci accese, gli aerei in volo, i treni in movimento e il servizio di telefonia cellulare con il massimo numero di tacche.

Obiettivi realizzati da BlackRock nel 2023

In questa lettera ho condiviso la mia opinione sul ruolo sempre più importante che rivestiranno i mercati dei capitali nell'economia mondiale. Sarà un ruolo necessario se il mondo vuole affrontare le sfide delle infrastrutture, del debito e della pensione. Sono queste le maggiori questioni economiche della metà del XXI secolo e avremo bisogno della forza del capitalismo per risolverle.

BlackRock si inserisce in questo quadro attraverso la collaborazione con i propri clienti, offrendo il posizionamento migliore per affrontare questi trend. Per questo motivo abbiamo cercato di rimanere più che mai in contatto con i nostri clienti.

Negli ultimi cinque anni, migliaia di clienti per conto di milioni di persone hanno affidato a BlackRock la gestione di oltre 1.900 miliardi di dollari di nuova raccolta netta. Sono inoltre migliaia gli investitori che usano la nostra tecnologia per comprendere meglio i rischi a cui sono esposti i loro portafogli e sostenere la crescita e la flessibilità commerciale delle loro attività. Anni di crescita organica, in un quadro di espansione a lungo termine dei mercati dei capitali, sono alla base dei 10.000 miliardi di dollari che gestiamo per conto della clientela, con un aumento di oltre 1.400 miliardi di dollari nel 2023.

Nei momenti migliori e in quelli difficili, sia che i clienti vogliano aumentare o ridurre il rischio, la nostra crescita organica costante, ai vertici del settore, dimostra che i clienti consolidano sempre più i loro portafogli con BlackRock. Nel 2023, in un periodo di rapidi cambiamenti e significativa riduzione del rischio, i nostri clienti ci hanno affidato 289 miliardi di dollari di nuova raccolta netta.

Il modello di business differenziato di BlackRock ci ha permesso di continuare a crescere insieme ai nostri clienti e di mantenere una crescita organica positiva delle commissioni di base. Siamo cresciuti indipendentemente dal contesto di mercato e anche quando il settore in generale ha registrato deflussi.

Ripenso al 2016 e al 2018, quando l'incertezza e il sentimento di cautela hanno influenzato il comportamento di investimento di istituzioni e privati. Molti clienti hanno ridotto il rischio preferendo la liquidità. BlackRock è rimasta in contatto con i clienti, continuando a orientare con rigore la performance degli investimenti, a innovare con nuovi prodotti e tecnologie e a fornire consulenza sulla progettazione dei portafogli. Quando i clienti si sono sentiti pronti a tornare sui mercati in modo più attivo, lo hanno fatto con BlackRock, portandoci a segnare nuovi record di flussi di clienti e una crescita organica delle commissioni di base pari o superiore al nostro obiettivo.

I flussi e la crescita organica delle commissioni di base hanno accelerato fino alla fine del 2023. Nel quarto trimestre abbiamo registrato una raccolta totale netta di 96 miliardi di dollari e abbiamo iniziato il 2024 con grande slancio.

Nel 2024 ho intenzione di fare quello che ho fatto nel 2023: passare molto tempo in viaggio per incontrare i clienti. Ho già fatto diversi viaggi negli Stati Uniti e in tutto il mondo, ed è più che mai chiaro che le società e i clienti vogliono lavorare con BlackRock.

Le società in cui investiamo per conto dei nostri clienti apprezzano in particolare il fatto che forniamo capitale costante e a lungo termine. Spesso investiamo nelle fasi iniziali e rimaniamo investiti attraverso i diversi cicli, che si tratti di debito o equity, prima o dopo una quotazione in Borsa. Le società apprezzano le relazioni globali, il marchio e l'esperienza di BlackRock in tutti i mercati e settori. Questo fa di noi un partner di valore, sostenendo a sua volta il sourcing e la performance che possiamo offrire ai clienti.

Negli ultimi diciotto mesi abbiamo individuato ed eseguito una serie di operazioni per i nostri clienti.

Oltre al progetto di cattura diretta dell'aria STRATOS, i nostri fondi hanno partecipato con AT&T alla joint venture Gigapower per espandere la banda larga in diverse comunità degli Stati Uniti. Abbiamo inoltre realizzato investimenti a livello mondiale, tra cui Brasol (Brasile), AirFirst (Corea del Sud), Akaysha Energy (Australia) e il Lake Turkana Wind Farm (Kenya).

La nostra capacità di individuare i deal più promettenti per i clienti è un fattore trainante della domanda relativa alle strategie sui mercati privati di BlackRock, che nel 2023 hanno realizzato una raccolta netta di 14 miliardi di dollari trainata dalle infrastrutture e dal credito privato. Ci aspettiamo che questi segmenti continueranno a essere i nostri principali motori di crescita nell'ambito degli investimenti alternativi nei prossimi anni.

Le nostre intuizioni sugli investimenti attivi, le competenze e le solide performance di investimento differenziano BlackRock sul mercato. Nel 2023 abbiamo realizzato quasi 60 miliardi di dollari di raccolta netta nella gestione attiva, a fronte dei deflussi registrati dal settore.

Negli ETF BlackRock ha generato una raccolta netta di 186 miliardi di dollari nel 2023, un risultato da leader di settore. La nostra leadership negli ETF è un’ulteriore conferma del valore della nostra piattaforma globale e della nostra capacità di creare connessioni con i clienti.

Mercato dopo mercato, abbiamo constatato che se riusciamo a rendere gli investimenti più facili e accessibili, possiamo attirare rapidamente nuovi clienti. Stiamo sfruttando le piattaforme di Digital Wealth Management nei mercati locali per ampliare l’accesso agli investimenti e accelerare la crescita organica degli ETF iShares.

Nell'area EMEA, BlackRock gestisce piani di risparmio in ETF per gli investitori finali, in collaborazione con molte banche e piattaforme di intermediazione tra cui Trade Republic, Scalable Capital, ING, Lloyds e Nordnet. Queste partnership aiuteranno milioni di persone ad accedere agli investimenti, a investire per il lungo periodo e a raggiungere il benessere finanziario.

Nel 2023 abbiamo inoltre annunciato il nostro investimento di minoranza in Upvest, che contribuirà a promuovere l'innovazione nelle modalità di accesso ai mercati da parte degli investitori europei e offrirà un approccio più semplice e conveniente a chi vuole iniziare a investire.

Ricordiamo inoltre la nostra collaborazione con la principale banca digitale britannica, Monzo, per offrire ai suoi clienti i nostri prodotti attraverso la sua app, con investimenti minimi a partire da 1 sterlina. Grazie a queste collaborazioni, stiamo ampliando il nostro franchise di ETF iShares per aumentare significativamente l'accesso ai mercati globali.

Vorrei spendere qualche parola anche su Aladdin, la lingua in cui si esprimono i portafogli in tutta BlackRock e che costituisce la base tecnologica per il servizio ai clienti sulla nostra piattaforma. La tecnologia chiave di Aladdin non alimenta solo BlackRock, ma anche molti dei nostri clienti. L'esigenza di dati integrati e di analisi del rischio, nonché di una visione dell'intero portafoglio sui mercati pubblici e privati, si sta rivelando determinante per la crescita del valore contrattuale annuale (ACV).

Nel 2023 abbiamo generato 1,5 miliardi di dollari di ricavi da servizi tecnologici. I clienti cercano di crescere ed espandersi con Aladdin, come dimostra la forte attività di raccolta, con oltre il 50% delle vendite di Aladdin su linee multiprodotto.

Guardando al futuro, il ritorno del rischio nei portafogli dei clienti creerà eccezionali prospettive per i nostri franchise sui mercati pubblici e privati. E la tecnologia integrata sarà necessaria per aiutare i clienti a rimanere flessibili e a operare con effetti di scala.

Sono tempi in cui gli investitori stanno modificando sostanzialmente il loro modo di costruire i portafogli. BlackRock li aiuta a costruire il “portafoglio del futuro”, in grado di integrare i mercati pubblici e privati e abilitato al digitale. Siamo convinti che questi cambiamenti siano grandi catalizzatori. Con la piattaforma diversificata di investimenti e tecnologia che abbiamo costruito, siamo pronti per la crescita strutturale degli anni a venire.

Posizionare la nostra organizzazione per il futuro

Mentre innoviamo e sviluppiamo costantemente la nostra attività per rimanere al passo con le esigenze dei clienti, facciamo evolvere anche la nostra organizzazione e il nostro team di leadership.

All'inizio di quest'anno abbiamo annunciato una serie di cambiamenti per ripensare la nostra attività e trasformare la nostra organizzazione affinché riesca ad anticipare meglio le esigenze dei clienti, modellando BlackRock in modo che i clienti possano continuare a ricevere le intuizioni, le soluzioni e i risultati che si aspettano da noi.

Per anni BlackRock ha lavorato con i clienti sull'intero portafoglio, distinguendo tra strutture di prodotto in termini di ETF, fondi comuni attivi e deleghe di gestione dedicate.

Adesso le tradizionali linee di demarcazione tra i prodotti stanno diventando meno nette: i clienti costruiscono portafogli che combinano perfettamente strategie attive e indicizzate, includendo attività liquide e illiquide e spaziando dai mercati pubblici a quelli privati, attraverso strutture di ETF, fondi comuni e deleghe di gestione dedicate.

BlackRock è stata fondamentale per l'espansione del mercato degli ETF, rendendoli accessibili a un maggior numero di investitori e proponendo nuove asset class (come le obbligazioni) e strategie di investimento (come quelle attive). Grazie a questo successo, l'ETF non è più solo un concetto di indicizzazione, ma sta diventando una struttura efficiente per una serie di soluzioni di investimento.

Abbiamo sempre considerato gli ETF come una tecnologia, una tecnologia che facilitava gli investimenti. E come la nostra tecnologia Aladdin è diventata fondamentale per l’attività di asset management, lo sono diventati anche gli ETF. Ecco perché crediamo che integrando le nostre competenze su ETF e indici in tutta l’organizzazione faremo accelerare la crescita di iShares e di ogni strategia di investimento di BlackRock.

Grazie alla nostra nuova architettura saremo più flessibili e più strettamente allineati con i clienti, con l'obiettivo di offrire un'esperienza migliore, performance migliori e risultati migliori.

Scelta di voto

Mercati dei capitali sani dipendono dal feedback continuo tra società e investitori. Da oltre dieci anni BlackRock si impegna a migliorare questo ciclo di feedback per i propri clienti.

Abbiamo sviluppato un programma di stewardship leader di settore, incentrato sull’engagement delle società partecipate su questioni che incidono sugli interessi economici a lungo termine dei nostri clienti. In questa prospettiva è necessario capire come sono posizionate le società per gestire i rischi e le opportunità che si trovano ad affrontare, ad esempio il modo in cui la frammentazione geopolitica può riorganizzarne le catene di approvvigionamento o come l'aumento dei costi di finanziamento può influire sulla loro capacità di realizzare una crescita costante degli utili.

A tal fine abbiamo creato uno dei più grandi team di stewardship per l’attività di engagement con le società, spesso in collaborazione con i nostri team di investimento, perché non abbiamo mai creduto che il settore potesse fare affidamento solo sulle raccomandazioni di alcuni proxy advisor. Sapevamo che i nostri clienti si aspettavano da noi decisioni indipendenti sul fronte del voto per delega, basate sul nostro dialogo continuo con le società: una filosofia che continua a essere alla base del nostro impegno di stewardship. Nell’interesse dei clienti che ci hanno affidato questa importante responsabilità, continuiamo a promuovere solide prassi di corporate governance e resilienza finanziaria delle società partecipate.

E per i nostri clienti che intendono avere un ruolo più diretto nel processo di voto per delega, continuiamo a proporre innovazioni per ampliare la scelta. Nel 2022 BlackRock è stata la prima società di asset management a lanciare il programma “Voting Choice”, una funzionalità che ha permesso agli investitori istituzionali di partecipare al processo di voto per delega. Oggi quasi la metà degli asset azionari indicizzati che gestiamo ha accesso al programma Voting Choice. A febbraio abbiamo inoltre lanciato un progetto pilota nell’ambito del nostro principale ETF core sull’S&P 500, consentendo per la prima volta agli investitori individuali di aderire al programma.

Accogliamo con favore l’integrazione di più voci nella governance aziendale, seguendo un approccio che può rafforzare ulteriormente la democrazia degli azionisti. Sono convinto che gli asset owner, se bene informati, possano partecipare efficacemente a questo importante processo. Siamo incoraggiati dal loro impegno e dalla continua trasformazione dell'ecosistema del voto per delega, ma continuiamo a credere che per il nostro settore sarebbe un vantaggio avere un maggior numero di proxy advisor.

Strategia di crescita a lungo termine

Negli ultimi trentasei anni BlackRock ha rafforzato la propria posizione di leadership dando ascolto ai clienti e continuando a evolvere per aiutarli a realizzare i loro obiettivi a lungo termine. Questo impegno è alla base di tutto ciò che abbiamo fatto come società, entrando in nuovi mercati attraverso iShares, offrendo consulenza all’avanguardia su interi portafogli, lanciando Aladdin sui desktop degli investitori e molto altro ancora. I clienti sono da sempre al cuore della nostra visione e della nostra strategia di crescita e hanno influenzato gli investimenti che abbiamo fatto in tutte le nostre aree di attività.

La combinazione di tecnologia e consulenza, insieme ai prodotti e servizi proposti negli ETF e nei mercati attivi e privati, ci consente di offrire un’esperienza migliore ai clienti, che si rivolgono a BlackRock per consolidare una parte più ampia dei loro portafogli o per soluzioni di outsourcing. Riteniamo che questo processo favorirà a sua volta una crescita organica differenziata e continua in futuro.

Come ogni anno, il team di gestione e il Consiglio di amministrazione di BlackRock hanno valutato la nostra strategia di crescita. Ci siamo confrontati rispetto alle opportunità che questo contesto economico potrebbe creare per BlackRock e per i nostri clienti, e alle nuove iniziative che potremmo adottare per soddisfare e anticipare le loro esigenze. Come possiamo fare evolvere la nostra organizzazione, la struttura operativa, le capacità di investimento e i modelli di servizio e, in tal modo, confermare la nostra posizione di leadership nel settore?

È emersa una grande fiducia nella nostra strategia e nella capacità di agire con effetti di scala e disciplina delle spese. La crescita di Aladdin, degli ETF e dei mercati privati, la capacità di mantenere l'alfa al centro degli obiettivi di BlackRock, la leadership negli investimenti sostenibili e la consulenza ai clienti per il loro portafoglio complessivo si confermano il fulcro della nostra strategia.

Abbiamo continuato a investire internamente per la crescita organica e l'efficienza, investendo in previsione delle opportunità che vogliamo offrire ai clienti nei mercati privati, negli ETF, nella tecnologia e nelle soluzioni per il loro portafoglio complessivo.

Nei mercati privati siamo pronti a sfruttare i trend di crescita strutturale. Che si tratti di soddisfare la domanda per le tanto necessarie infrastrutture o del ruolo crescente del credito privato a fronte dell’allontanamento di banche e finanziatori pubblici dal middle market, il capitale privato sarà essenziale. BlackRock è pronta a conquistare quote di mercato grazie alle sue dimensioni, al processo di origination proprietario e al suo track record. E siamo convinti che la prevista acquisizione di GIP imprimerà una notevole accelerazione alla nostra capacità di offrire prodotti e servizi nei mercati privati.

Nel settore degli ETF confermeremo la nostra posizione di leadership ampliando l'accesso agli investimenti a livello globale e attraverso l'innovazione. L'ETF è un pezzo di tecnologia finanziaria adattabile e nel tempo siamo riusciti a fare ben più che rendere gli investimenti maggiormente accessibili. Abbiamo saputo migliorare la liquidità e la price discovery nei mercati più opachi. Un esempio recente è l'offerta di esposizione ai Bitcoin attraverso gli ETF.

Guidati da iShares, gli ETF hanno avuto una crescita incredibile negli Stati Uniti e la loro adozione a livello globale è destinata ad accelerare, in quanto le tendenze catalizzatrici osservate negli Stati Uniti anni fa, come la crescita della consulenza fee-based e dei portafogli modello, sono ancora in una fase iniziale. Quasi la metà della raccolta netta di iShares del 2023 è stata realizzata dai nostri ETF quotati a livello internazionale nei mercati locali, trainati dalla raccolta netta degli European iShares per 70 miliardi di dollari.

L'asset allocation attiva, la selezione dei titoli e la gestione del rischio sono sempre state cruciali per i rendimenti a lungo termine. I nostri team specializzati nella gestione attiva dei segmenti multi-asset, reddito fisso e azionario sono ben posizionati per cogliere le ampie opportunità derivanti da questo nuovo regime potenzialmente più volatile sul fronte dei tassi di interesse. Siamo particolarmente entusiasti dell'opportunità offerta dal reddito fisso e del modo in cui l'intelligenza artificiale sta sostenendo la performance delle nostre attività di investimento sistematico.

Il reddito fisso sarà sempre più importante nella costruzione dei portafogli complessivi, con rendimenti più elevati e un migliore ritorno potenziale rispetto al contesto di bassi tassi degli ultimi quindici anni. Ora che il tasso sui Treasury statunitensi a 10 anni è vicino alle medie di lungo periodo, i clienti stanno riconsiderando le allocazioni obbligazionarie.

BlackRock è ben posizionata grazie alla sua piattaforma diversificata per il reddito fisso. Non ci saranno solo gli indici, dove gestiamo quasi 1.700 miliardi di dollari, o solo gli investimenti attivi, dove gestiamo oltre 1.000 miliardi di dollari. Alcune delle conversazioni più interessanti sui portafogli sono quelle con gli asset allocator che combinano ETF e investimenti attivi o utilizzano innovazioni tra cui i nostri ETF attivi per soluzioni orientate al reddito gestite professionalmente.

In tutte le asset class, la necessità di integrare dati, tecnologia e gestione del rischio continuerà a sostenere la domanda della piattaforma Aladdin, che grazie al suo dinamico ecosistema di oltre 130.000 utenti viene costantemente innovata e migliorata. Gli investimenti nei copilot basati sull’IA di Aladdin, i miglioramenti in termini di apertura a sostegno delle partnership dell'ecosistema e l'avanzamento delle soluzioni per i portafogli complessivi aumenteranno ulteriormente il valore di Aladdin.

Sul fronte della nuova raccolta netta, siamo onorati che i nostri clienti ci abbiano affidato quasi 289 miliardi di dollari nel 2023. Negli ultimi mesi il sentiment e i toni sono inoltre diventati decisamente più positivi sui mercati e tra i clienti, e sono molto ottimista sulla prosecuzione di questo scenario per il resto del 2024.

La nostra capacità di adattarci, evolvere e crescere ha generato un rendimento totale del 9.000% per i nostri azionisti dalla quotazione in Borsa di BlackRock nel 1999, un risultato ben superiore al rendimento dell’S&P 500, pari al 490%, e rappresentativo di un modello aziendale al servizio di tutti i nostri stakeholder.

Rendimento totale dalla quotazione in Borsa di BlackRock

Rendimento totale di BlackRock dall'IPO al 31 dicembre 2023

Fonte: S&P Global. Il grafico della performance non è necessariamente indicativo della performance futura dell'investimento.

Il nostro consiglio di amministrazione

Il Consiglio di amministrazione di BlackRock ha un ruolo cruciale per la nostra strategia, la nostra crescita e il nostro successo. 

La diversità di esperienze e provenienze in seno al Consiglio arricchisce il nostro confronto. A ogni riunione, i Director esaminano le componenti della nostra strategia a lungo termine e promuovono un dialogo costruttivo con il nostro team dirigenziale sulle opportunità strategiche, le priorità e i rischi che ci troviamo ad affrontare, per prendere decisioni tattiche o trasformative che possono fare di BlackRock una società migliore. Tra queste ricordiamo le due decisioni trasformative assunte a gennaio: la ridefinizione dell’architettura strategica della nostra organizzazione e l'accordo per l'acquisizione di GIP. 

Questi due cambiamenti trasformativi sono i più importanti dall'acquisizione di Barclays Global Investors avvenuta quasi quindici anni fa.

A conclusione dell’operazione GIP, Bayo Ogunlesi entrerà a far parte del nostro Consiglio di amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione di BlackRock continuerà a evolversi nel tempo per rispecchiare l'ampiezza della nostra attività globale, guidandoci nell’evoluzione per riuscire ad anticipare le esigenze dei nostri clienti. 

Considerazioni finali

Negli ultimi trentasei anni, BlackRock è cresciuta da un'azienda di otto persone con sede in un minuscolo ufficio di Manhattan fino a diventare la più grande società di asset management al mondo. Ma la nostra crescita non è che una piccola parte di una storia di successo molto più ampia.

È la stessa storia che ha portato i miei genitori a un pensionamento dignitoso dopo cinquant’anni di duro lavoro, quella storia che ha visto l'America resistere alla crisi delle S&L negli anni Ottanta e alla crisi finanziaria del 2008, per poi riprendersi velocemente e con forza crescente. 

Ed è la storia che, speriamo, coinvolgerà sempre più persone in tutto il mondo. Nazioni che possono crescere più del loro debito. Città che possono permettersi di fornire energia a più case e di costruire più strade. Lavoratori che possono vivere i loro anni d'oro con dignità. 

Tutte queste storie sono possibili solo grazie al potere dei mercati dei capitali e alle persone che hanno sufficiente fiducia per investirvi. 

Cordiali saluti,

Larry Fink digital signature

Laurence Fink
Chairman e CEO

1 Sulla base di un investimento di 1.000 dollari da gennaio 1960 a dicembre 1990, ipotizzando il reinvestimento di tutti i dividendi. La performance passata non è un indicatore affidabile della performance futura.
2 Federal Reserve History, Savings and Loan Crisis
3 OCED Economic Surveys: United States (2016)
4 Securities Industry and Financial Markets Association, Capital Markets Fact Book (2023), p. 6
5 World Federation of Exchanges, Market Statistics-February 2024, (2024)
6 World Economic Forum, Ageing and Longevity, (2023)
7 United Nations, World Population Ageing, (2017), p. 8
8 The Wall Street Journal, Japan’s Nikkei Tops 40000 for First Time, Driven by AI Optimism, (2024)
9 Cabinet Secretariat of Japan, Doubling Asset-based Income Plan, (2022), p. 2
10 Nota: 1. Format adattato da Adele M. Hayutin, New Landscapes of Population Change: A Demographic World Tour (Hoover Press, 2022). Dati tratti da Divisione per la popolazione dell’ONU, Prospettive future della popolazione mondiale (ultimo aggiornamento 2022), Proiezione della fertilità media. 2. Per anno di picco si intende l'anno in cui la popolazione in età lavorativa raggiunge il massimo per un Paese. Fonti: Dati sulla popolazione dell’ONU (al 2022). OCSE (a giugno 2023). Banca Mondiale (al 2022).
11 United Nations, UN DESA releases new report on ageing, (2019)
12 The New York Times Magazine, Can We Live to 200? (2021)
13 National Library of Medicine, Estimated Life-Years Gained Free of New or Recurrent Major Cardiovascular Events With the Addition of Semaglutide to Standard of Care in People With Type 2 Diabetes and High Cardiovascular Risk, (2022)
14 Fonte 1: Bureau of Labor Statistics, Employee Benefits in the United States, (2023), p. 1; Fonte 2: Bureau of Labor Statistics, Employee Benefits in Industry, (1980), p. 6
15 Stime BLK sulla base degli AUM al 31 dicembre 2021 e dati Cerulli al 2020. Gli asset relativi a ETF includono solo gli asset qualificati in base ai dati Cerulli ipotizzando che il 9,5% degli ETF detenuti a livello istituzionale sia relativo alle pensioni o al pensionamento. Le stime istituzionali comprendono gli asset definiti come “relativi al pensionamento” e si basano su prodotti e clienti con un mandato pensionistico specifico (ad esempio LifePath, pensioni). Le stime per l'area LatAm si basano sugli asset gestiti per i clienti dei fondi pensione LatAm, esclusa la liquidità.
16 BlackRock al 31 dic. 2021. Il numero complessivo di americani è calcolato sulla base delle stime di partecipanti ai piani a contribuzione definita e a prestazione definita di BlackRock. Il numero relativo alla contribuzione definita è stimato sulla base dei dati di FERS e ISS Market Intelligence BrightScope per i partecipanti attivi ai piani 401(k) e 403(b). Il modello della contribuzione definita include piani con un patrimonio superiore a 100 milioni di dollari in cui i partecipanti hanno accesso a uno o più fondi BlackRock; alcuni possono non essere investiti con BlackRock. Il numero relativo alla prestazione definita è stimato sulla base di dati provenienti da archivi pubblici e da Pension & Investments per il numero totale di partecipanti ai 20 maggiori piani statunitensi a prestazione definita che non siano clienti di BlackRock anche per la contribuzione definita. 
17 U.S. Bureau of Labor Statistics, Labor Force Statistics from the Current Population Survey, (Feb. 2023)
18 Rappresenta il numero totale di insegnanti di scuole pubbliche attivi iscritti a piani a prestazione definita con patrimonio gestito da BlackRock. Sono esclusi i clienti previdenziali della Virginia, dell'Alaska e della Pennsylvania, in quanto il piano previdenziale a prestazione definita di questi Stati non è il piano predefinito per i suoi partecipanti. Conteggio degli insegnanti delle scuole pubbliche fornito dal National Center for Education Statistics, proiezione per l'anno scolastico 2022. Tasso di partecipazione ai piani pensionistici basato sui dati del Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti: 89% a marzo 2022.
19 Social Security, Life Tables for the United States Social Security Area 1900-2100, Figura 3a
20 Social Security, When to Start Receiving Retirement Benefits, (2023), p. 2
21 Social Security, Summary: Actuarial Status of the Social Security Trust Funds, (2023)
22 Dutch Government, Why is the state pension age increasing? (traduzione dall’olandese)
23 U.S. Bureau of Labor Statistics, Civilian labor force participation rate, (2000-2024)
24 U.S. Census Bureau, Survey of Income and Program Participation (SIPP), (2022)
25 Federal Reserve, Economic Well-Being of U.S. Households in 2022, (2023), p. 2
26 BlackRock, Emergency Saving Initiative: Impact and Learnings Report, (2019-2022), p. 2
27 BlackRock, Emergency Savings Initiative: Impact and Learnings Report, (2019-2022), p. 12
28 BlackRock, What are target date funds?
29 AARP, New AARP Research: Nearly Half of Americans Do Not Have Access to Retirement Plans at Work, (2022)
30 CIA: The World Factbook, Country Comparisons: Population (2023 est.)
31 OECD, Pensions at a Glance 2023, (2023), p. 222
32 Georgetown University Center for Retirement Initiatives, State-Facilitated Retirement Savings Programs: A Snapshot of Program Design Features, (2023)
33 Parliament of Australia, Superannuation and retirement incomes
34 Human Interest, The power of 401(k) automatic enrollment, (2024)
35 BlackRock, To spend or not to spend? (2023), pp. 2-5
36 Fonte 1: The Wall Street Journal, The Champions of the 401(k) Lament the Revolution They Started, (2017); Fonte 2: Social Security Office of Retirement and Disability Policy, The Disappearing Defined Benefit Pension and Its Potential Impact on the Retirement Incomes of Baby Boomers, (2009)
37 U.S. Chamber of Commerce, Statement of the U.S. Chamber of Commerce, (2012), p. 3
38 Harvard Business Review, Too Many Employees Cash Out Their 401(k)s When Leaving a Job, (2023)
39 The Wall Street Journal, Why China’s Middle Class Is Losing Its Confidence, (2024)
40 The Wall Street Journal, Covid-Era Savings are Crucial to China’s Economic Recovery, (2023)
41 The Wall Street Journal, The Rough Years That Turned Gen Z Into America’s Most Disillusioned Voters, (2024)
42 Financial Times, How Abebayo Ogunlesi’s contrarian bet led to $12.5bn BlackRock tie-up, (2024)
43 American Society of Civil Engineers (ASCE), 2021 Report Card For America’s Infrastructure, (2021), p. 5
44 International Monetary Fund, Global Debt Is Returning to its Rising Trend, (2023)
45 Fiscal Data: U.S. Treasury, Debt to the Penny, (il debito era pari a 23.400 miliardi di dollari a marzo 2020 e 34.500 miliardi di dollari a marzo 2024)
46 The Wall Street Journal, A $1 Trillion Conundrum: The U.S. Government’s Mounting Debt Bill, (2024)
47 US Department of Treasury, Tabella 5: Principali detentori esteri di titoli del Tesoro
48 Dati a marzo 2024. Net Zero Tracker, https://zerotracker.net (ultima consultazione 18 marzo 2024)
49 Associated Press News, The year in clean energy: Wind, solar and batteries grow despite economic challenges, (2023)
50 Indagine globale di BlackRock iResearch Services, dimensioni campione n=200, maggio-giugno 2023. L'indagine ha riguardato gli atteggiamenti, gli approcci, gli ostacoli e le opportunità degli investitori istituzionali in materia di investimenti nella transizione. L'83% degli intervistati dell'area EMEA ha come obiettivo di transizione del proprio portafoglio l’azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2050 o altra data.
51 Lettera ai clienti di BlackRock del 2020, La sostenibilità come nuovo standard per gli investimenti di BlackRock, (2020)
52 Reuters, Europe’s spend on energy crisis nears 800 billion euros, (2023)
53 The New York Times, Germany Announces New L.N.G. Facility, Calling It a Green Move from Russian Energy, (2022)
54 Texas Fall 2023 Economic Forecast
55 Federal Reserve Bank of Dallas, Texas electrical grid remains vulnerable to extreme weather events, (2023)
56 U.S. Energy Information Administration: Electricity Data Browser
57 U.S. Energy Information Administration, Solar and wind to lead growth of U.S. power generation for the next two years, (2024)
58 BlackRock Alternatives, CFP, 2023
59 Kenya Power, Relazione annuale e bilancio, (2022)
60 Reuters, BlackRock, Temasek-led group invest $150mln in thermal battery maker Antora, (2024)
61 Business Wire, Antora Energy Raises $150 Million to Slash Industrial Emissions and Spur U.S. Manufacturing, (2024)
62 Oxy, Occidental and BlackRock Form Joint Venture to Develop STRATOS, the World’s Largest Direct Air Capture Plant, (2023)
63 Dati al 30 giugno 2022. Per “società del settore energetico” si intendono le imprese classificate come appartenenti al GICS-1 Settore energetico.